I pellegrinaggi a piedi dai vari punti cardinali verso la Basilica di San Michele Arcangelo

EVENTI A MONTE SANT’ANGELO
29 SETTEMBRE
I pellegrinaggi a piedi dai vari punti cardinali verso la Basilica di San Michele Arcangelo

Eventi > Monte Sant’Angelo, Gargano

San Michele


“Quando sono giunti dinanzi alle belle porte di bronzo della Basilica, s’inginocchiano, ne battono gli anelli, come invasati dalla follia, ne baciano le immagini, e perpetuando i riti dei secoli di maggiore fanatismo, traversano la sacra spelonca, strisciando a sangue la lingua per terra fino all’altare…”

Il santuario garganico di San Michele Arcangelo meta ininterrotta da 15 secoli di pellegrinaggi.

Il 29 settembre ci sono i pellegrinaggi a piedi che giungeranno dai vari punti cardinali

Pellegrini al Castello (foto d’epoca)

Il santuario garganico di San Michele Arcangelo è stato frequentato nei suoi quindici secoli da santi, papi ed eroi, ma principalmente da umili pellegrini, gente “comune”, che non entreranno mai nei libri di storia ma che con il proprio lavoro, con il proprio impegno, con il proprio sacrificio, con la gioia e le lacrime ha costruito la storia dell’uomo, questi sono i veri pellegrini al santuario del Gargano.

Il santuario di San Michele è stato fin dalle origini meta di innumerevoli pellegrinaggi, divenendo il più famoso luogo di culto dell’Occidente.

Carri di pellegrini (foto d’epoca)

Le iscrizioni in tutte le lingue e di tutte le epoche rinvenute dagli archeologi attestano la presenza di pellegrini di moltissime nazionalità: goti, franchi, alemanni, angli, sassoni.

Nel periodo delle crociate il santuario di San Michele divenne tappa d’obbligo prima di partire per la Terra Santa.

Molto complessa è la storia delle vie di pellegrinaggio verso la grotta garganica di San Michele durante i 15 secoli della sua frequentazione.

Nel medioevo il santuario garganico era tra i quattro più frequentati luoghi di pellegrinaggio della cristianità secondo l’itinerario di redenzione spirituale, noto come Homo, Angelus, Deus, che prevedeva la visita alle tombe degli apostoli Pietro e Paolo a Roma e di S. Giacomo di Compostela in Spagna (Homo), all’Angelo della Sacra Grotta di Monte Sant’Angelo (Angelus), infine ai luoghi della Terra Santa (Deus).

Alla grotta sia nel basso che nell’alto medioevo si arrivava per lo più a piedi.

La direttrice principale, per chi si era recato in pellegrinaggio a Roma o per chi voleva raggiungere il santuario garganico, era la via sacra Langobardorum.

Dopo aver visitato il santuario garganico si proseguiva verso i porti pugliesi per imbarcarsi verso la Terra Santa e raggiungere Gerusalemme.

La strada dei pellegrini non era una sola ma era un reticolo: una dalle alpi (attuale Chiesa di San Michele) arrivava a Pavia, poi valicava l’Appennino per raggiungere Roma e poi tramite le vie della transumanza abruzzese oppure sulla vie romane da Benevento arrivavano a Monte Sant’Angelo; un’altra era quella che da Pavia lungo l’adriatica faceva raggiungere il Gargano anche ai pellegrini che provenivano dai paesi germanici e slavi; una terza era quella marittima che dalle coste del nord-adriatico sbarcavano a Vieste e poi proseguivano a piedi verso Monte Sant’Angelo; l’altra era quella che i pellegrini del sud raggiungevano la montagna santa passando per Siponto e da questa provenivano i vantanti dai vari centri del sud Italia e della Sicilia.

Nel periodo rinascimentale e moderno per vicissitudini politiche con lo spezzettamento degli stati italiani era difficile percorre a piedi i lunghi itinerari e così si privilegiavano le navi per i lunghi pellegrinaggi.

Al Gargano non si dirigevano più pellegrinaggi di persone singole ma i pellegrinaggi divennero di gruppi organizzati.

Una Compagnia di Pellegrini (foto d’epoca)

Gli umili pellegrini si dirigevano al Gargano con gruppi chiamati Compagnie (nel regno napoletano le confraternite erano chiamate anche “Compagnie”), però i gruppi di pellegrini non erano organizzati come confraternite e non avevano una struttura gerarchica e una approvazione religiosa e civile perché non avevano una stabile struttura ma la compagnia viveva solo in funzione del pellegrinaggio a Monte Sant’Angelo e di alcune devozioni micaeliche.

Le compagnie che facevano anche diversi giorni di viaggio a piedi per raggiungere il santuario garganico erano moltissime: dagli Abruzzi, dal Napoletano, dall’agro pontino, dalla Ciociaria, dalla Basilicata, dalla Puglia.

Ognuna aveva il suo rituale, il suo costume, il suo canto. Le ricerche di storia religiosa ci hanno dato un grande spaccato di questa gente che si metteva in cammino con meno di niente, ma sulle strade camminava per raggiungere il proprio caro “Michelino riccitello” e ricordare al momento dell’uscita dalla grotta per il ritorno: Se l’anno prossimo non ci vediamo qui, ci vediamo all’eternità.

Da alcuni decenni i lunghi percorsi a piedi sono scomparsi, le compagnie raggiungono Monte Sant’Angelo con i pullman e fanno solo gli ultimi chilometri a piedi.

Solo la compagnia di San Marco in Lamis va ancora ininterrottamente in pellegrinaggio comunitario a piedi alla grotta-basilica con un rituale simile da secoli.

Oltre quattrocento sammarchesi si mettono in cammino per questo pellegrinaggio comunitario di tre giorni.

Il percorso è quello che per quindici secoli hanno percorso sia pellegrini “illustri” che semplici camminatori in ricerca dell’Assoluto.

Dal 1995 da Vieste è stato ripreso il secolare pellegrinaggio comunitario di settembre che vede la partecipazione di oltre quattrocento persone che nella notte attraversa la Foresta Umbra per raggiungere a mezzogiorno il santuario garganico come hanno fatto nei secoli passati anche papa Alessandro III, tanti santi, eremiti, eroi e semplici pellegrini.

Dagli inizi degli anni 90 del XX sec. alcuni devoti sammarchesi, che vanno anche a maggio, realizzano un pellegrinaggio a piedi anche a settembre, come uno dei diversi pellegrinaggi comunitari che si facevano da San Marco in Lamis fino agli inizi del XX sec.

Il pellegrinaggio ha un rituale molto articolato ed è impostato come un pellegrinaggio di penitenza e di ritiro spirituale.

Il Club Alpino italiano fa a piedi un Cammino dell’ Arcangelo sulla “Via francigena del Sud” da Benevento a Monte Sant’Angelo.

C’è anche il cammino “Con le ali ai piedi” , nei luoghi di San Francesco e dell’Arcangelo Michele per pellegrini a piedi o in bicicletta che da La Verna arrivano ad Assisi, Spoleto, Rieti, passano per l’Abruzzo, il Molise e arrivano a Monte Sant’Angelo.

Un cammino completo da Montagna Sacra a Montagna Sacra, da La Verna dove il santo di Assisi ricevette le stimmate, alla Montagna Sacra all’Arcangelo Michele, e di Francesco grande pellegrino medievale.

Quasi 900 km. di passi pellegrini divisi in totale in 41 tappe.

E’ ripreso,  dopo alcuni decenni,  il pellegrinaggio a piedi più antico, quello fatto da Siponto (Manfredonia) in ricordo dello storico primo pellegrinaggio fatto alla grotta angelica, oltre 15 secoli fa, dal vescovo di Siponto, mons. San Lorenzo Maiorano, e dai sipontini.

Partirà proprio dalla basilica sipontina, luogo delle apparizioni al santo vescovo, per raggiungere la grotta angelica del monte sacro all’Arcangelo.

E’ ancora facile incontrare pellegrini che solitari camminano su queste strade che hanno visto per secoli milioni di pellegrini.

L’ultimo Papa pellegrino alla Grotta dell’Arcangelo è stato Giovanni Paolo II, nel maggio del 1987.

Quest’anno i padri della Basilica di Monte Sant’Angelo hanno pensato di dare un maggiore impulso al pellegrinaggio a piedi verso la grotta dell’Arcangelo con il coordinamento dei vari pellegrini che giungono in occasione della festa del 29 settembre.

I pellegrini a piedi che da San Marco in Lamis, da Vieste e da Manfredonia giungeranno a mezzogiorno del 29 settembre, ognuno dai propri paesi di provenienza, per poi partecipare alla Santa Messa del pellegrino nella grotta saranno una nota in più nella festa.

I tre pellegrinaggi sono organizzati per essere aperti a chiunque voglia partecipare nello spirito proprio di ogni pellegrinaggio che rappresenta una storia secolare e una ritualità antica e moderna nello stesso tempo. In questi anni diversi forestieri hanno partecipato con quelli di Viste e di San Marco in Lamis, si auspica sempre una maggiore partecipazione anche di altri in modo da dare la possibilità a tanti di partecipare a questo grande momento di fede e di partecipazione collettiva.

Il pellegrinaggio di San Marco in Lamis è coordinato dalla Confraternita di San Michele di San Marco in Lamis, il pellegrinaggio di Vieste è organizzato dal Sovrano Ordine dei pellegrini di Vieste, il pellegrinaggio di Manfredonia è organizzato dalla Confraternita di San Michele di Manfredonia.

I pellegrini giungeranno alla presenza dell’Arcangelo nella sua grotta dai vari punti cardinali con itinerari e rituali diversi, ma con un unico scopo: fare un pellegrinaggio nel senso pieno del termine.

Durante il pellegrinaggio ognuno avrà la possibilità -di sentire il proprio cuore e il proprio silenzio, -di vedere la notte che si apre all’alba del nuovo giorno e nel salire il monte vedere la luce piena e libera, – di vivere un itinerario di conversione e avvicinamento a Dio nella preghiera e nella scoperta del fratello durante il cammino a piedi, -nell’assaporare la bellezza della semplicità e del sacrificio per raggiungere una meta della propria vita evitando le ‘scorciatoie’ facili.

Arrivando a Monte Sant’Angelo non si andrà a vedere una grande architettura costruita da mani d’uomo ma una umile grotta che, dopo il lungo cammino, ci farà scoprire la bellezza di Dio e la semplicità con cui si manifesta la Sua infinita grandezza.

Nella grotta ci sentiremo piccoli davanti al grande mistero che non disdegna ci farci scoprire il Suo Grande Amore per la Vita, in quel momento potremmo immergerci nel seno della Trinità con l’aiuto di san Michele Arcangelo e del nostro angelo custode.

La direzione dei Padri Micheliti del Santuario di San Michele Arcangelo di Monte Sant’Angelo sono riusciti a coordinare i vari pellegrinaggi che a piedi raggiungono il santuario micaelico garganico la mattina del 29 settembre.

I pellegrinaggi che raggiungeranno il santuario partiranno dai vari punti cardinali per sentirsi un popolo in cammino che converte verso la grotta-basilica di San Michele che ci indica la strada della nostra Salvezza che si manifesta in segni misteriosi che a volte sono indecifrabili.

I pellegrini raggiungeranno una umile grotta che è un luogo religioso santificato dalla presenza di San Michele e riconosciuto dagli uomini come luogo per l’incontro umile del grande creatore che ci ama.

 L’UNESCO lo ha riconosciuto come un sito di importanza mondiale perché esprime la fede, la cultura, la storia e il sentire di intere generazioni e ha ancora un messaggio da diffondere all’umanità.

I Padri Micheliti voglio invitare quanti hanno in animo di fare un pellegrinaggio a piedi verso la grotta angelica nella notte tra il 28 e il 29 settembre di aggregarsi ad uno dei pellegrinaggi organizzati in modo da esprimere visibilmente la comunione dei credenti e anche dei non credenti, ma che vogliono vivere questo intenso momento.

Sarà un bel momento di crescita spirituale e umana che vi rimarrà nel cuore e farà crescere in voi un seme di pace e di speranza.

Il cammino notturno potrà aiutarvi anche a vedere la vostra vita che dalle tenebre si apre alla luce, ma potrebbe gustare anche la bellezza della natura garganica oltre la santa amicizia che si sviluppa nel camminare insieme.

I pellegrinaggi saranno tre che partiranno da San Marco in Lamis ad ovest, quello di Vieste da nord e quello di Manfredonia da sud, si auspica anche un pellegrinaggio da Mattinata in modo da averlo anche da est.

Il pellegrinaggio di San Marco in Lamis è coordinato dalla Confraternita di San Michele di San Marco in Lamis, partirà alle ore 0,00 del 29 settembre davanti la Chiesa Madre di San Marco in Lamis, il pellegrinaggio ha un forte connotato penitenziale di preghiera.

Il pellegrinaggio è interamente a piedi per circa 35 km. da San Marco in Lamis  a Monte Sant’Angelo sul tracciato della Via sacra Langobardorum, ora parzialmente sulla SS 272.

Il pellegrinaggio di Vieste è organizzato dal Sovrano Ordine dei pellegrini di San Michele Arcangelo del Gargano di Vieste e partirà alle ore 01,00 dalla Basilica Cattedrale di Vieste, dopo un breve percorso con pullman si proseguirà a piedi per circa 27 km attraverso la Foresta Umbra e i pianori garganici nel Parco Nazionale del Gargano fino a Monte Sant’Angelo.

E’ previsto il rientro in pullman.

(C’è anche un gruppo che fa tutto il percorso a piedi, ma parte alcune ore prima.)

Il pellegrinaggio di Manfredonia

 (“La Marcia degli Angeli” Pellegrinaggio per la Pace, a piedi da Manfredonia a Monte S. Angelo)

è organizzato dalla Confraternita di San Michele arcangelo di Manfredonia e partirà alle ore 00,30 dalla Basilica di Siponto (Manfredonia), il percorso a piedi sarà su strada asfaltata e alcune scorciatoie per circa 22 km fino a Monte Sant’Angelo, per arrivare alla meta bisognerà salire il dislivello di circa 800 m. che divide il mare dalla cima del monte.

Il pellegrinaggio avrà un connotato di preghiera e di ricordo storico del primo pellegrinaggio fatto alla grotta angelica oltre 15 secoli fa dal vescovo di Siponto, mons. San Lorenzo Maiorano, e dai sipontini.

L’arrivo previsto a Monte Sant’Angelo è per mezzogiorno circa, in modo da poter partecipare alla Santa Messa del pellegrino, il rientro nei luoghi di partenza è diversificato dai vari pellegrinaggi e si consiglia di prendere contatti con i referenti dei vari paesi.

Si raccomanda a tutti i pellegrini di avere: un ‘cuore’ disponibile all’ascolto e al silenzio; torcia luminosa a batteria; giubbotto catarifrangente delle auto (il pellegrinaggio di San Marco prevede già una casacca del pellegrino con fasce catarifrangenti); scarpe comode; zainetto con un po’ di cibo e acqua; vestiti a “cipolla”; un ombrello in caso di pioggia; un bastone.

Programma delle celebrazioni per i festeggiamenti in onore di San Michele Arcangelo

 – NOVENA IN PREPARAZIONE ALLA FESTA DI SAN MICHELE

• RECITA DELLA CORONA ANGELICA E LITANIE DI S. MICHELE

• VESPRI CON UNA RIFLESSIONE DEL REV.

• CELEBRAZIONE EUCARISTICA

LA NOVENA SARÀ ANIMATA A TURNO DALLE COMUNITA’ ECCLESIALI

 – Parrocchia Sacro Cuore di Gesù – Monte S.Angelo

 – Parrocchia San Francesco – Monte S.Angelo

 – Parrocchia dell’Immacolata – Monte S.Angelo

– Parrocchia San Michele -Manfredonia

 – Parrocchia San Michele – Zapponeta

 – Parrocchia Santissimo Salvatore – Località Montagna

 – Comunità Monastica di Pulsano – Monte S.Angelo

– Parrocchia S. Maria del Carmine – Monte S.Angelo

– Parrocchia s. Maria Maggiore – Monte S.Angelo

• Promossa dall’Ufficio Diocesano di Comunicazioni Sociali e dalla Basilica di San Michele

•  Conferenza: “Antichi luoghi micaelici” – Sala Convegni del Santuario

• Corteo storico con la sacra rappresentazione delle tre apparizioni di san Michele Arcangelo. (inizio piazza Giovanni Paolo II)

• S0LENNE CELEBRAZIONE EUCARISTICA PRESIEDUTA da S.E. MONS. ARCIVESCOVO  – CON OFFERTA DELLA CERA DA PARTE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI MONTE SANT’ANGELO

SOLENNITA’ DI S. MICHELE ARCANGELO

•  Santa Messa per i pellegrini polacchi

• CELEBRAZIONE DELLE SANTE MESSE: ORE 7.00; 8.00; 9.00; 10.30; 12.00; 13.30; 20.00

• SOLENNE CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA PRESIEDUTA DA S.E.REV.MA MONS.  ARCIVESCOVO DI MANFREDONIA VIESTE SAN GIOVANNI ROTONDO

•  Messa dei Pellegrini in arrivo a piedi da Vieste, San Marco in Lamis, Mattinata e Manfredonia.

•  PROCESSIONE guidata dal MONS.

• CELEBRAZIONE EUCARISTICA PRESIEDUTA DA REV.

•  Tradizionale celebrazione Eucaristica secondo le intenzioni dei BENEFATTORI, del personale e degli amici e collaboratori esterni della Basilica di San Michele

•SOLENNE CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA PRESIEDUTA DA S.E.REV.MA MONS. ARCIVESCOVO DI FOGGIA

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