Il Cammino di San Michele

Escursioni a

San Giovanni Rotondo

e Monte Sant’Angelo

Foggia – Gargano – Puglia – Italia

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Escursioni nel cuore del Gargano in Puglia

ai luoghi sacri e naturalistici

di San Giovanni Rotondo

e di Monte Sant’Angelo

ESCURSIONE E TOUR:

La via Francesca del Sud

“Il cammino di San Michele”

San Marco in Lamis

San Giovanni Rotondo

Monte Sant’Angelo

Gargano

Questa escursione e’ un racconto magico tra antichi e nuovi misteri.
Un itinerario affascinante che ripercorre le strade solcate da pellegrini e crociati da tempi immemorabili.
Le crociate, i templari, la partenza per la Terra Santa per la liberazione del Sacro Sepolcro.
L’Angelo guerriero che avrebbe protetto i combattenti in nome di Dio, San Michele Arcangelo, la cui immagine e’ rimasta impressa nella roccia, dopo le apparizioni avvenute nella Grotta dove oggi sorge il Santuario.

Antichissimi percorsi di rara bellezza e unici al mondo, come gli eremi di Pulsano, scavati nella roccia in una vallata spettacolare, nei quali si ritiravano eremiti in penitenza al ritorno dalle Crociate o monaci mistici e contemplativi.

Alcuni eremi potevano essere raggiunti solo tramite corde sospese.

Misteri di uomini e di fede nella storia ma non da meno il grande mistero del Santo Padre Pio, le stimmate, i prodigi di un uomo schivo e umile, un mistico dei giorni nostri.

Prodigi incomprensibili e misteri universali a cui solo con la Fede e’ possibile avvicinarsi.
Con questo tour il viaggio comincia davvero.

Arte, storia, cultura e religione si fondono assieme per le vie dell’antico borgo di Monte Sant’Angelo, visitato da oltre 1500 anni da milioni di pellegrini provenienti da tutto il mondo in visita alla grotta dell’Arcangelo Michele.
Poco distante dalla Basilica merita di essere vista la Tomba di Rotari e il Castello di epoca federiciana.
Più recente ma di fama internazionale è la vicina città di San Giovanni Rotondo, conosciuta a tutti perché luogo prediletto da San Pio da Pietralcina, il santo del Gargano, con la basilica contenente le sue spoglie e l’imponente chiesa progettata dall’architetto Renzo Piano.

La via Francesca del Sud

All’inizio del secondo millennio l’Europa era percorsa da una moltitudine di pellegrini in cammino alla ricerca della perduta Patria Celeste.
In quell’epoca il viaggio, che non era semplicemente avventura, portava in se’ l’aspetto devozionale e penitenziale: il pellegrinaggio ai luoghi santi della religione cristiana.
La via Francigena, o Francesca, e’ la piu’ nota tra le vie di pellegrinaggio e costitui’ la “via peregrinalis” per eccellenza quale punto di incontro delle direttrici per le tre grandi mete della cristianita’:

Roma, la Terra Santa e Santiago di Compostela.

Alcuni studiosi (Renato Stopani) parlano della Via Francesca del Sud per indicare la strada che collegava Roma con il grande e misterioso santuario ipogeo di San Michele a Monte Sant’Angelo.

Dunque Via Francesca del Sud perche’ costituisce l’ideale prosecuzione della via che collega

il Nord Europa con Roma.

Il suo tracciato segue l’itinerario della romana Via Latina (detta piu’ comunemente Casilina) o della via Appia fino a Capua e lungo la via Traiana – Frentana – Monte Sant’Angelo.

Testimonianze di questo itinerario le troviamo nel dettagliato racconto di Nikulas di Munkatvera, abate islandese del monastero di Thingor, il quale tra il 1151 e il 1154 dopo essere giunto a Roma percorrendo la Francigena, si imbarca in Puglia a Siponto per la Terra Santa dopo aver seguito il consueto itinerario.

Lo testimonia l’esperienza dello stesso San Francesco, anch’egli pellegrino nel 1216 al Santuario garganico di San Michele nel suo percorso missionario verso la Terra Santa.

Dunque, parlare del Gargano, e’, almeno dagli inizi del VI secolo in poi, quasi la stessa cosa che parlare di pellegrinaggi.

La presenza dell’Arcangelo Michele ha reso sacro questo luogo come pochi altri in tutta la cristianita’.

La strada che, venendo da San Severo, s’inerpica nella Valle di Stignano lungo la gola del torrente Jana verso San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo e Monte Sant’Angelo, e’ uno dei piu’ antichi e documentati percorsi dei pellegrini in Italia meridionale.

La letteratura turistica e gli autori delle storie patrie hanno dato a questa strada un nome nobile e suggestivo: Via Sacra Langobardorum, ma il suo nome proprio e’ Via Francesca che appare in scarne reliquie documentarie attinenti l’Abbazia benedettina di San Giovanni in Piano presso San Matteo a San Marco in Lamis.

Con il nome di Via Francesca i documenti affermano in modo inequivocabile il suo inserimento del percorso della Via Francesca, o Francigena, che, dalle regioni settentrionali della Francia, percorreva l’Italia conducendo le comitive di pellegrini francesi, tedeschi, inglesi e irlandesi e islandesi alle mete religiose di Roma, del Monte Gargano dove si venerava l’Arcangelo San Michele, e poi di San Nicola e dei porti adriatici, da dove ci si imbarcava per la Terra Santa.

Altri tour collegati:

1) Trekking: Le vie della fede

da San Marco in lamis a San Giovanni Rotondo

2) Itinerario religioso

3) Pellegrinaggi a piedi

alla Grotta di San Michele Arcangelo

Cartina: percorso della via Francesca del sud o Via Sacra Langobardorum

Percorso di visita a San Marco in Lamis

Percorrendo i diverticoli della Via Francigena si raggiunge il Convento di Santa Maria di Stignano,

prima tappa dell’itinerario religioso.

Convento di Santa Maria di Stignano

Il pellegrinaggio sacro diretto a San Michele entra nel vivo con una tappa densa di altissima

spiritualita’ mariana e francescana.
Stignano e’ il luogo da cui il pellegrino incomincia il suo vero cammino penitenziale fatto di sofferenza, ma anche di immensa gioia.
La leggenda dice che Leonardo di Falco, povero e cieco, originario di Castel Pagano, nelle sue peregrinazioni di mendicante un giorno si addormento’ sotto una quercia.
Gli apparve la Vergine Santissima che gli indicava, poggiata sui rami di un albero, una statua raffigurante la Madre di Dio col Bambino.
Il cieco, riacquistata la vista, racconto’ tutto ai sacerdoti di Castel Pagano, i quali, in processione, vennero a rilevare la sacra immagine.
Sul luogo venne costruita una cappelletta, di cui parla un documento del 1231,

divenuta subito meta di pellegrinaggi.
Nel 1515 Ettore Pappacoda, feudatario della zona, costrui’ la bella chiesa che oggi si ammira,

in seguito completata dalla stupenda cupola.
Durante il sec. XVI il Santuario fu dato ai Frati Minori Osservanti, con la loro venuta il Santuario comincio’ ad essere conosciuto in tutto il Tavoliere delle Puglie e sul Gargano.

Link consigliati:

 Convento S.Maria di Stignano

Santuario Oasi Santa Maria di Stignano – San Marco in Lamis – Gargano

Dopo aver superato San Marco in Lamis si arriva alla seconda tappa rappresentata dal

Santuario di San Matteo

La sua fondazione sulle pendici del Monte Celano fu dovuta all’esigenza di accudire i pellegrini che dalla fine del secolo V incessantemente salivano al Gargano diretti alla Grotta di San Michele Arcangelo.

Il Santuario nacque come ospizio dei pellegrini, e come tale ha sostanzialmente continuato la sua funzione attraverso i secoli sino ai giorni nostri.

Santuario San Matteo sul Gargano

I Benedettini di San Giovanni in Lamis, poi San Matteo, avevano coniugato la vita contemplativa, tipica del loro Ordine, con quella apostolica che li metteva in stretto contatto con una umanita’, quella dei pellegrini, sempre varia ed esigente.
I Benedettini in seguito furono sostituiti dai Cistercensi e nel 1578 dai Frati Minori Osservanti.
L’affidamento ai Frati Minori avvenne sulla scia della vigorosa ripresa religiosa sviluppatasi per merito di una nuova generazione di pellegrini che venivano ad aggiungersi a quelli che, dalla piu’ remota antichita’, continuavano a fluire lungo la ” Via Francigena” diretti alla Grotta dell’Arcangelo.
La reliquia di San Matteo, custodita in un reliquiario di argento del 600, è costituita da un dente molare portato, nella prima metà del sec. XVI, da Salerno nella cui Cattedrale riposano i resti mortali del Santo Apostolo ed Evangelista.

Reliquia San Matteo

Durante il grande Giubileo del 2000, per consentire ai devoti del Santo di vederla e di pregare davanti ad essa è stata sistemata alle spalle dell’altare maggiore incastonata in un complesso scultoreo del noto artista locale Nicola Petruccelli.

Percorso di visita a San Giovanni Rotondo

Santuario Santa Maria delle Grazie

a San Giovanni Rotondo

Il convento di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo nel Gargano inizio’ la sua vita nel 1540, quando i Frati Cappuccini, invitati dall’Universita’, piantarono la Croce alle falde del Montenero in un fondo donato da un devoto sangiovannese, Orazio Antonio Landi.
Furono costruite le prime casupole. La Chiesa fu completata nel 1581.
Nel settembre del 1916 fu trasferito nel convento di Santa Maria delle Grazie un giovane frate sacerdote dalla salute malferma che si chiamava Padre Pio da Pietrelcina.
La storia di Padre Pio da Pietrelcina e’ troppo nota e complessa per poter essere rievocata in poche righe.

Percorso:

Chiesa Antica
Confessionale di San Pio

Coro antico: Crocificco delle stimmate
Altare (dove San Pio celebro’ dal 1916 al 1959)
Sacrestia

Chiesa Santa Maria delle Grazie
La cella n.1
Dormitorio dei seminaristi
Aula scolastica Piccolo Seminario
Sala San Francesco
Cella dell’operazione
Presepe permanente

Chiesa all’aperto

Le fontane a velo e gli ulivi
Le campagne e gli aquilotti
La grande croce e il lungo viale

La Chiesa di San Pio

La Chiesa Superiore
La Cappella dell’Eucarestia
La Chiesa inferiore
La Sala delle Confessioni
Auditorium
Sala del Pellegrino

Link consigliati:

Convento Frati Cappuccini

di San Giovanni Rotondo

Santuario dei Frati Minori Cappuccini

“Santa Maria delle Grazie”

Percorso di visita a Monte Sant’Angelo

Basilica di San Michele Arcangelo

La storia del culto di San Michele sul Gargano e’ stata a noi tramandata dal

“Liber de apparitione sancti Michelis in monte Gargano”,

chiamata per brevita’ Apparitio, redatto tra la fine del sec. VIII e gli inizi del IX secolo.
Il piu’ antico si riferisce agli inizi del culto micaelico sul Gargano risalente al V – VI secolo.
In esso si parla dell’arrivo del culto e della consacrazione della Basilica fatta personalmente dall’Angelo;

si parla anche delle guarigioni operate da San Michele per mezzo dell’acqua, la Stilla, che veniva raccolta dallo stillicidio della roccia.

Da questo momento il Santuario garganico fu uno dei centri religiosi piu’ frequentati di tutta Europa.
Quello fra i Longobardi e San Michele fu fin dal primo istante un rapporto privilegiato;

nell’Arcangelo i biondi guerrieri venuti dal nord identificarono l’eroe di Dio, capo delle schiere angeliche, difensore dei diritti di Dio.
Essi contribuirono come nessun altro popolo alla diffusione del Culto di San Michele.
Il Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo si presenta come una delle capitali spirituali di tutta l’Italia meridionale, vero crocevia dello spirito, dove le strade di molti popoli confluiscono favorendo scambi e unificando i cuori in un continuo storico con le esperienze spirituali di popoli che da oltre quindici secoli, ininterrottamente, continuano a varcare la soglia della misteriosa caverna.

Link consigliati:

Santuario di San Michele Arcangelo

Le apparizioni di San Michele Arcangelo

ABBAZIA DI SANTA MARIA DI PULSANO

Alcune tradizioni vogliono che in questo luogo esistesse gia’ un monastero edificato dal Duca di Tulliano di Siponto con le rendite dei genitori, che erano ricchi patrizi romani, intitolato a San Gregorio Magno, e appartenente a un non ben identificato ordine di S. Equizio o degli Equizi che, per etimologia, rimanderebbe ad una sorte di Ordine cavalleresco.

Di certo sappiamo che, a partire dal 1129, attorno a Giovanni da Matera, nella localita’ ora detta, vi erano sei discepoli che nel giro di pochi mesi diventarono sessanta.
Costoro ben presto costruirono un grande monastero.
Nei dintorni, e specialmente nel Vallone dei Romiti, i monaci costruirono molte piccole abitazioni abbarbicate sulle aspre pareti della montagna dove trascorrevano lunghi periodi di solitudine assoluta nella preghiera e nella contemplazione.

Link consigliati:

Sito ufficiale dell’Abbazia

di Santa Maria di Pulsano

Le devote visite che i pellegrini facevano alla Madonna di Pulsano per sette sabati consecutivi, durante la Quaresima, sono da mettere in relazione con i sette giorni in cui la Chiesa, addossata alla grotta naturale che funge da abside, secondo la leggenda fu costruita.
L’immagine riecheggia le Icone bizantine con il volto della Madonna scuro e leggermente inclinato,

il capo coperto e l’aureola dorata;

il Bambino e’ rivolto verso chi osserva.

Pulsano, il vallone, l’abbazia e gli eremi

Durata escursione: giornata intera.

Interesse: storico, naturalistico, religioso.

Periodo: tutto l’anno.

Itinerario religioso:

transfer con minibus dedicato, servizio guida, trasporto, pranzo in ristorante con prodotti tipici del Gargano o a sacco, visita guidata ai luoghi sacri, ingresso musei.

Escursioni sul Gargano

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