Escursioni a Monte Sant’Angelo

Escursioni a Monte Sant’Angelo

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Escursioni e tour > Monte Sant’Angelo, Gargano

Questo paese è uno scenografico balcone sul Gargano.

Monte Sant’Angelo

Inserita nella lista dei beni Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, la Basilica di San Michele è il simbolo di Monte Sant’Angelo. Il Santuario di San Michele è preziosa testimonianza dell’arte longobarda in Italia. Una scalinata scavata nella roccia conduce nella Sacra Grotta, mistico luogo dell’apparizione dell’Arcangelo, meta di un costante flusso di pellegrini provenienti da tutto il mondo. Si raggiunge seguendo una lunga strada tortuosa, che culmina con un magnifico belvedere sul Golfo di Manfredonia.

Da qui si parte alla scoperta del suggestivo quartiere Junno, dai vicoli stretti e le case ammassate, con le caratteristiche facciate bianche, dove perdersi in piacevoli passeggiate senza meta.

Il rione Junno è il quartiere più antico

di Monte Sant’Angelo.

Il centro, sviluppatosi nel VI secolo intorno al famoso santuario di San Michele Arcangelo conserva una struttura urbanistica tipicamente medievale. Il suo tessuto edilizio è costituito in prevalenza da abitazioni unifamiliari ubicate a diversi livelli e allineate lungo strade ripide e tortuose.

Il rione Junno, che trarrebbe nome dal mitico re Plilunno, è caratterizzato da una trama urbanistico-architettonica con abitazioni formate quasi sempre da un unico vano e precedute da un cortiletto antistante la strada. Le case, dotate di cisterne, assomigliano ad eleganti loggetti di tipo arabo con bizzarri comignoli; sono costruite a grappoli, addossate le une alle altre e collegate le une alle altre tramite archi e scalinate. Si tratta di un’edilizia spontanea di tipo rurale, determinata da una struttura sociale, in cui il senso comunitario e il bisogno di solidarietà assumono particolare rilevanza.

Quartiere Junno Monte Sant’Angelo

Al contrario del rione Junno, che appare nato spontaneamente, i quartieri Coppa e Sant’Antonio presentano un’edilizia organizzata secondo schemi preordinati che fanno pensare a un vero e proprio piano regolatore.

Le case tutte uguali e bianche di calce, disposte a schiera in lunghe file secondo un omologato modulo costruttivo.

I muri perimetrali sono eretti in conci di calcare e definiscono un unico vano con copertura ad arco, il quale all’interno può essere diviso in spazi tramezzali. Architravi e pilastri di porte e finestre, realizzati in tufo, sono spesso decorati a intaglio.

Nella parte alta del paese, infine, in corrispondenza delle strade principali del centro, sono ubicate le case dell’aristocrazia agraria; le quali, datate di cantine e granai, rispecchiano la struttura funzionale della grandi aziende agricole. Si tratta di un modello architettonico molto comune all’epoca, diffuso in tutta la provincia, caratterizzato da un elegante portale nel prospetto centrale, ingresso con arco a tutto sesto, vestibolo e scala che porta ai locali superiori, dove si trova l’abitazione signorile.

Si cammina tra case basse e vicoletti, mentre le panetterie sfornano pagnotte di pane e le tipiche ostie ripiene, dolcetti farciti di mandorle e miele.

Il respiro della storia è ancora vivo tra il castello normanno, residenza di Federico II, la Tomba di Rotari e il complesso di San Francesco, dove è allestito il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari del Gargano.

 A 8 km dal centro abitato, tra decine di eremi scavati nella roccia, sorge l’antica Abbazia di Santa Maria di Pulsano, arroccata su uno spuntone affacciato sul golfo, gestita da una comunità di monaci che organizza corsi di iconografia ed ha una stamperia.

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