Sulle strade dell’olio del Gargano

Sulle strade dell’olio del Gargano

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LA VIA DELL’OLIO 

Un’affascinante escursione attraverso le immense distese di ulivi secolari, alla scoperta di antichi e nuovi frantoi.
L’operosita’ e la dignita’ della gente garganica e’ rappresentata dal protagonista del paesaggio agrario locale: l’ulivo.
Distese di ulivi ammantano le piane dove esemplari centenari e, a volte, millenari, si mescolano all’odorosa macchia mediterranea.
A Vico del Gargano un Trappeto del XIV secolo testimonia, tra macine e antichi arnesi, l’origine antica di una economia saldamente legata hai valori e alla religiosita’ dell’olivo, che oggi ha un prodotto di eccellenza nell’olio extravergine di oliva DOP (a denominazione di origine protetta) Dauno-Gargano.

Dalla pianta alla bottiglia: itinerario storico-gastronomico alla scoperta della produzione olearia.
Visita guidata ad antichi uliveti, un viaggio tra antichi frantoi del 1200 scavati interamente nella roccia e moderni opifici, assaporando subito il gusto e la delicatezza del prezioso “oro verde”.

Durata: giornata intera
Interesse: storico, naturalistico, gastronomico
Periodo: tutto l’anno
Cosa comprende: servizio guida, degustazione presso frantoio, trasporto, pranzo in frantoio – ristorante , ingresso musei.

Questo itinerario intende ripercorrere un territorio dove la sacralita’ dell’albero di olivo, simbolo emblematico del suo popolo, si mescola con il folklore e le tradizioni popolari di un territorio ricco di storia e di paesaggi incantati e altrettanto misteriosi.
Nel peregrinare tra spiagge, pianure e colline olivetate, boschi e foreste, notevole sara’ il calore e l’accoglienza della gente del Gargano, pronta ad offrirvi il meglio della cucina tipica del Gargano dai gusti inconfondibili e dagli aromi autentici della dieta mediterranea.
L’itinerario della strada dell’ olio di oliva Garganico – Provenzale prende origine dai lussureggianti oliveti delle colline dell’Alto Tavoliere, la parte settentrionale della Provincia di Foggia.
La cultivar autoctona coltivata nel territorio del Parco Nazionale del Gargano e’ l’ “Ogliarola garganica” che produce frutti piccoli da cui si ottiene un olio extravergine di oliva a Denominazione di Origine Protetta “Dauno” dal profumo fruttato e dal sapore dolce, fragrante con tipico retrogusto di mandorle.
Altre varieta’ da ricordare sono la Tremitigna (ancora presente in alcuni antichi oliveti) e la Provenzana.
Solitamente questi oliveti sono consociati a fruttiferi come il pesco, il carrubo, il mandorlo, a volte, anche gli agrumi che concorrono a caratterizzare ulteriormente il paesaggio agro-ambientale.
La coltivazione di arance e limoni e’ infatti diffusa soprattutto sulle colline di Vico del Gargano e Ischitella: qui le piante riescono a superare le difficolta’ ambientali vegetando nei terreni piu’ aridi e rocciosi e tra i pendii piu’ difficili e inaccessibili, diffondendo nell’aria aromi inconfondibili.
Il turista che percorre l’area compresa tra il Fiume Fortore (confine naturale tra Puglia e Molise) e le prime propaggini del Promontorio del Gargano si accorgera’ non solo delle bellissime colline verdi, ma anche dell’inconfondibile paesaggio rurale.
Quest’area chiamata Alto Tavoliere, compresa in quella piu’ estesa detta comunemente Capitanata (dal nome degli antichi Catapani Bizantini che un tempo governavano l’intera regione sino al fiume Ofanto), presenta una forte caratterizzazione rurale ereditata dal passato quando il territorio era circondato da boschi di quercia, leccio, roverella, in cui i feudatari locali erano soliti praticare la caccia.
Grazie alla viabilita’ di epoche diverse, l’Alto Tavoliere si presenta ricco di villaggi preistorici e reperti di sicura bellezza e notevole valore artistico-architettonico.
I “tratturi” in particolare, oltre a portarci verso antichi insediamenti come “Plantilianum”, “Fiorentino”, “Dragonara” e Dragonarella”, avevano in passato una notevole funzione poiche’ rappresentavano le vie d’erba di transumanza attraverso cui i “pastori abruzzesi” trasferivano le greggi per il pascolo dall’Abruzzo alla Puglia.
Elemento caratterizzante del paesaggio rurale e’ la “masseria”, il cui termine viene propriamente utilizzato in Puglia per indicare una tipica azienda cerealicola (masseria di campo) o cerealicola-pastorale (masseria o posta di pecore) a carattere estensivo.
Dall’epoca Federiciana (Federico II di Svevia), le masserie venivano abitate e condotte da “magistri massariarum” nominati direttamente dal Clero o dall’Imperatore.
Se iniziamo la nostra passeggiata percorrendo da Nord la S.S.16, il primo centro dell’itinerario che si incontra e’ Serracapriola, cittadina agricola ricca di oliveti, dove e’ possibile visitare oltre al “Convento dei Padri Cappuccini”, in cui Padre Pio ancora giovane compi’ i suoi studi di Teologia, il caratteristico centro storico con il pregevole castello risalente al secolo XI e utilizzato da Federico II come postazione militare.
Proseguendo piu’ a Sud e’ d’obbligo fare una visita al sito archeologico dell’antica citta’ romana “Teanum Apulum”, in epoca medievale chiamata Civitate, mentre a pochi chilometri incontriamo Torremaggiore, importante centro agroalimentare in cui, tra i tanti siti di interesse, e’ possibile visitare il “Castello di Dragonara” (in agro di Castelnuovo), dimora di caccia della nobile famiglia De Sangro (duchi di Torremaggiore e Principi di San Severo) e il colle dello Sterparone di “Castel Fiorentino” le cui origini risalgono al VI e al VII secolo durante il periodo dell’Imperatore Giustiniano.
In questo sito l’Imperatore Federico II di Svevia (Puer Apuliae) edifico’ una “Domus Sollaciorum” per la caccia.
Grazie ai recenti scavi archeologici, sono state portate alla luce la “Cattedrale di Sant’Angelo” e la torre, da cui il nome di “Torre Fiorentino”.
E’ proprio qui che l’illustre Imperatore Federico II trovo la morte il 13 dicembre del 1250.
Degno di visita e’ il centro storico “Codacchio” con il pregevole Castello Ducale, residenza dei Duchi De Sangro e risalente al secolo XV, il “Teatro Ducale”, l’importante “Museo archeologico” di Castel Fiorentino per finire al mirabile Santuario di Maria SS. della Fontana in stile romanico pugliese.
Per i cultori dei vini di qualita’ e dei raffinati oli di oliva, San Severo diventa una tappa obbligata, in cui il visitatore potra’ rendersi conto di quanta importanza hanno in questa fiorente citta’ le attivita’ agroalimentari e commerciali.
Tra le bellezze piu’ interessanti, oltre alle tante belle masserie fortificate, ancora ben conservate, troviamo il Palazzo dei Celestini sede del Municipio, il “Museo Comunale”, le numerose e belle Chiese del centro storico e la Cattedrale di di Santa Maria ( sec. XII) dove si venera la protettrice della citta’ la Beata Vergine del Soccorso.

LA VIA DELL’OLIO DI OLIVA

Dalla pianta alla bottiglia: itinerario storico-gastronomico alla scoperta della produzione olearia.
Visita guidata ad antichi uliveti, un viaggio tra antichi frantoi del 1200 scavati interamente nella roccia e moderni opifici, assaporando subito il gusto e la delicatezza del prezioso “oro verde”.


Durata: giornata intera
Interesse: storico, naturalistico, gastronomico
Periodo: tutto l’anno
Cosa comprende: servizio guida, degustazione presso frantoio, trasporto, pranzo in frantoio – ristorante , ingresso musei.

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