I limoni di Rodi Garganico

I limoni di Rodi Garganico

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GLI AGRUMETI DI RODI GARGANICO

Gli agrumeti di Rodi Garganico e il limone femminello eccellenza della produzione del Gargano

Limoni di Rodi Garganico: il femminello, specie autoctona

Il Limone Femminello viene coltivato negli agrumeti dei comuni di Vico del Gargano, Ischitella e Rodi Garganico, ovvero lungo tutto il tratto costiero e subcostiero settentrionale del promontorio del Gargano in provincia di Foggia.

E’ il limone più antico d’Italia:
le prime documentazioni storiche su questo limone risalgono all’anno Mille, mentre la più antica testimonianza dei dati produttivi della zona risale alla statistica del Reame di Napoli del 1811, quando ben il 60% della produzione era destinato all’esportazione.

Già nel 1884 era attiva una prima rete commerciale con il continente nord americano che assorbiva gran parte della produzione agrumaria.

Il nome “Femminello” è dovuto principalmente all’alta produttività di questa pianta, che è anche la più diffusa sul territorio italiano, com’è indicato dall’appellativo “comune”.

Al contrario, non è affatto comune il tipo di Femminello che prospera negli antichi giardini garganici, dove sono stati rinvenuti tipi particolari di Femminello mai segnalati in nessun’ altra area agrumicola italiana, e per questo attribuiti dagli agronomi ad una specie assolutamente autoctona ed esclusiva del bel promontorio.

La tradizione agrumaria del Gargano, è frutto di una secolare pratica che, dalle fonti storiche disponibili, e’ fiorente gia’ nell’anno 1000.

In un documento storico di Leone da Ostia, si documenta che nel 1003, Melo, principe di Bari, incontrandosi con alcuni pellegrini normanni nell’atrio della Basilica dell’Arcangelo sul Gargano, li spingesse alla conquista delle Puglie e per dar loro prova della ricchezza di quei luoghi, spedì in Normandia una certa quantità di frutti, tra cui i «pomi citrini» del Gargano, corrispondenti al melangolo (arancio amaro), il quale fino al 1500 era il tipo di agrume che si coltivava in Europa.

Sul finire del 1600, secondo la testimonianza di frate Filippo Bernardi, si distinguevano nel paesaggio del Gargano, Vico e Rodi pieni di “agrumi che rendevano i paesani ricchi per il continuo traffico che vi fanno i Veneziani e gli Schiavoni i quali vengono a caricare vini, arance e limoni”. Invece, la più antica testimonianza dei dati produttivi della zona risale alla Statistica del Reame di Napoli del 1811.

Il testo riferisce che in quell’anno, il 60 % della produzione era destinato all’esportazione.

Il Limone Femminello presenta una scorza sottile e tenera e, grazie alla qualità ambientale del contesto in cui si produce, presenta caratteristiche uniche per genuinità e, soprattutto, per la particolarità dei profumi che esso ha rispetto ai limoni prodotti nelle altre regioni italiane.

Può essere a scorza gentile (lustrino) o oblungo. Il primo ha buccia particolarmente liscia e di spessore sottile, colore giallo chiaro, peso non inferiore a 80 grammi e un succo che costituisce il 35% del peso del frutto; il secondo ha buccia di spessore medio, più o meno liscia, colore citrino intenso, peso non inferiore a 100 grammi e succo pari almeno al 30% del frutto.

Il Limone Femminello è ottimo sia per la preparazione di marmellate e canditi, che per il limoncello.

Nel febbraio del 2007, dopo un lungo iter, giunge finalmente il riconoscimento di I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta) per il “Limone Femminello del Gargano” (Reg. CE n. 148 del 15.02.07).

Gli agrumi del Gargano, tra cui il Limone Femminello, sono un Presidio Slow Food, sostenuto dal Parco Nazionale del Gargano.

Il Presidio ha promosso la nascita del Consorzio per la valorizzazione e la tutela degli agrumi del Gargano.

Ora gli agrumi sono venduti in tutta Italia ed è iniziata la produzione di un’interessante gamma di trasformati.

Il “LIMONCELLO DEL GARGANO” ottenuto solo dall’infusione in alcool di scorze di limoni IGP del Gargano “Femminello”, che vengono lavorati entro poche ore dalla raccolta , eseguita manualmente in agrumeti di Rodi Garganico coltivati con metodo biologico e certificati.

La loro caratteristica è quella di avere un flavedo molto profumato e ricco di olii essenziali che conferisce al liquore un sapore inimitabile ed unico.

La delizia dei liquori di agrumi del Gargano può accompagnare, in tutte le stagioni, la fine di un buon pasto, anche con effetto digestivo.

Ma anche fuori pasto, da sorseggiare con squisiti dolcetti secchi, alla frutta, alla crema o al cioccolato, oppure semplicemente sul gelato.

Gli aranceti e i limoneti del Gargano, conferiscono al paesaggio un particolare colore, offerto proprio dai limoni e dalle arance, dando luogo ad un affascinante contrappunto con il verde-argenteo degli olivi ed il blu intenso del mare.

Queste terre hanno dato vita a tradizioni che si tramandano da generazioni.

Tra queste, una delle più importanti è sicuramente un’antica ricetta del “Limoncello del Gargano”

Ricetta del Limoncello del Gargano

INGREDIENTI

6 limoni verdi
1l. di alcool
600 gr. di zucchero
1l. di acqua

PREPARAZIONE

Sbucciate i limoni ottenendo una scorza sottile evitando la parte bianca della buccia poiché donerebbe un gusto troppo amarognolo al nostro liquore.

Versate l’alcool in un recipiente di vetro possibilmente provvisto di chiusura ermetica (o sigillato bene) immergetevi le bucce e lasciate macerare per 8 giorni in un luogo buio avendo cura di agitare il contenitore perlomeno una volta al giorno.

In un tegame versate l’acqua e scaldatela aggiungendo lo zucchero, mescolate fino ad ottenere uno sciroppo.

Fate raffreddare e aggiungete il tutto alla soluzione di alcool preparata precedentemente. Agitate, filtrate con un panno, imbottigliate e consumate il limoncino non prima di un mese.

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