Trekking nel Gargano
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TREKKING E PASSEGGIATE NEL GARGANO
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Di seguito sono riportati i trekking piu’ interessanti da effettuare nel Gargano
con indicazione dei vari periodi dell’anno consigliabili per ciascun trekking.
Trekking nel Parco Nazionale del Gargano
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“ TREKKING DELLE ORCHIDEE“
COPPA ROSELLA
(Cagnano Varano) – Gargano –
PROGRAMMA:
ore 9,15 / 15,00: trekking
ore 15,30: partenza per il rientro a casa
COPPA ROSELLA – CAGNANO VARANO (FG) – PARCO NAZIONALE DEL GARGANO
LUNGHEZZA PERCORSO: 8,5 km
DIFFICOLTA’: T =Turistico
(Comprende itinerari su stradine, mulattiere e comodi sentieri ben evidenti che non pongono incertezze, difficoltà o problemi di orientamento.
Sono percorsi adatti anche agli escursionisti alla prima esperienza in montagna).
AMBIENTE: Collina / Montagna
VEGETAZIONE: Naturale
con prevalenza di latifoglie (Acero, Olmo, Cerro, Roverella, Castagno);
sottobosco ricco di Orchidee selvatiche.
Il percorso inizia a quota 482 m.s.l.m. e dopo aver attraversato un secolare bosco di Castagno si raggiunge quota 714 m.s.l.m. di Coppa Rosella;
da questo punto si discende a valle ed in alcuni punti la vegetazione si apre mostrando panorami e scenari incantevoli.
Nel periodo primaverile il sottobosco si colora con miriade fioriture di Orchidee selvatiche, Ciclamino primaverile, Viola speronata, Ranuncolo, Gladiolo dei campi, Rosa canina, Caprifoglio, Rovo, Ferula, Erba perla azzurra, Tarassaco.
Si ricava la sensazione di realizzare numerosi viaggi all’ interno di quadri dei maestri dell’ Impressionismo.
TREKKING NEL PARCO DEL GARGANO
– MATTINATA –
TUTTO L’ANNO
La prima localita’ che si presta ad essere conosciuta venendo da Manfredonia e’ Monte Sacro per raggiungere il quale si effettua un’incantevole percorso naturalistico che si sviluppa lungo il “Sentiero delle Orchidee” fino a raggiungere i ruderi dell’Abbazia Benedettina “SS. Trinita’” risalente al secolo XI, Abbazia costruita sui preesistenti ruderi di un Tempio dedicato a Giove Dodoneo.
Delle circa 90 specie di orchidee selvatiche censite nella Regione Puglia ben 60 sono localizzate nel Parco Nazionale del Gargano, ed in questo contesto la zona di Mattinata è quella che ne è più ricca sia come presenza che come varietà (soprattutto in primavera).
Utilizzando il vostro automezzo per gli spostamenti, il programma si svilupperà con le seguenti modalità:
ore 08,30:
ritrovo presso la STAZIONE DI SERVIZIO “IP”
ubicato sulla S.S.n.89 – direzione Vieste –
lo troverete sulla vostra destra subito dopo l’industria Sangalli Vetro
ore 08,35: partenza
verso l’ Agriturismo Monte Sacro
dalle ore 09,00 alle ore 13,00: escursione guidata (andata e ritorno)
(si precisa che durante il percorso verranno effettuate delle soste programmate per permettere la piena efficienza fisica)
ore 13,15: pranzo in Agriturismo
COSTI:
a) pranzo in Agriturismo
b) servizio Guida espletato da Guida Professionista dell’ Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche: TARIFFA ORDINARIA PER UN GRUPPO DI MAX 20 PERSONE SU QUESTO PERCORSO
“ TREKKING DELLE ORCHIDEE “
BOSCO DELLA DIFESA
(San Marco in Lamis)
– Gargano –
PROGRAMMA:
ore 9,15 / 15,00: trekking
ore 15,30: partenza per il rientro a casa
BOSCO DELLA DIFESA
– SAN MARCO IN LAMIS (FG) –
LUNGHEZZA PERCORSO: 5 km
DIFFICOLTA’:T = Turistico
(Comprende itinerari su stradine, mulattiere e comodi sentieri ben evidenti che non pongono incertezze, difficoltà o problemi di orientamento. Sono percorsi adatti anche agli escursionisti alla prima esperienza in montagna).
AMBIENTE: Montagna
VEGETAZIONE: Naturale
con latifoglie e sempreverdi tipici della fascia pedemontana (Cerro, Roverella, Orniello, Càrpino, Leccio)
Un meraviglioso sentiero didattico inserito in un bosco ceduo con interessanti comunità arboree a prevalenza di Cerro, Roverella, Càrpino.
Qui è possibile apprezzare le caratteristiche formazioni calcaree tipiche del promontorio del Gargano (campi solcati, doline), vecchie mulattiere, “neviere” (depressioni naturali dove si conservava la neve che doveva tornare utile nel periodo estivo), e le caratteristiche “piscine” ( depressioni naturali che raccolgono l’acqua piovana, utilizzate per saziare la sete delle mucche podoliche).
“ TREKKING DELLE ORCHIDEE “
MONTE CALVO (San Giovanni Rotondo)
PROGRAMMA:
ore 9,15 / 15,00: trekking
ore 15,30: partenza per il rientro a casa
MONTE CALVO
– SAN GIOVANNI ROTONDO (FG) –
PARCO NAZIONALE DEL GARGANO
LUNGHEZZA PERCORSO: 10 km
DIFFICOLTA’ :T = Turistico
(Comprende itinerari su stradine, mulattiere e comodi sentieri ben evidenti che non pongono incertezze,
difficoltà o problemi di orientamento.
Sono percorsi adatti anche agli escursionisti alla prima esperienza in montagna).
AMBIENTE: Montagna
VEGETAZIONE: Naturale
La vetta del Parco Nazionale del Gargano, Monte Calvo (1.065 m.s.l.m.), costituisce la centralità territoriale, sotto l’ aspetto geomorfologico, dei caratteristici fenomeni carsici di superficie (doline e campi solcati) che hanno reso famoso il Promontorio.
La densità territoriale di questi fenomeni raggiunge una presenza di 80 doline per kmq.
Lungo i crinali della montagna si possono osservare variegate colonie vegetazionali erbacee che si sono perfettamente adattate a resistere all’impetuosità del vento.
L’ assenza, tranne che in alcune zone isolate, di vegetazione arborea permette di spaziare con lo sguardo a 360 gradi lungo tutto il Promontorio ed il sottostante Tavoliere delle Puglie.
Una magnifica visione paesaggistica da conservare nel proprio scrigno emozionale.
In alcuni momenti della giornata è possibile assistere alle spettacolari evoluzioni aeree dei rapaci che hanno eletto il sito a loro zona di caccia.
La vasta prateria d’altitudine ha consentito l’insediamento, allo stato semibrado, di una colonia di cavalli.
TREKKING “ INCANTI DI LUNA: LA MONTAGNA“ MONTE CALVO (SAN GIOVANNI ROTONDO)
PROGRAMMA:
ore 15,30: ritrovo dei partecipanti presso
l’Ufficio del Giudice di Pace
a San Giovanni Rotondo (FG)
ore 15,45: inizio trekking
ore 19,30: pranzo al sacco lungo il percorso
ore 21,00: partenza per il rientro a casa
MONTE CALVO
– SAN GIOVANNI ROTONDO (FG) –
LUNGHEZZA PERCORSO: 15 km (*)
n.b.: il percorso (andata e ritorno) viene effettuato con soste programmate per agevolare la piena efficienza fisica
DIFFICOLTA’: T = Turistico
(Comprende itinerari su stradine, mulattiere e comodi sentieri ben evidenti che non pongono incertezze, difficoltà o problemi di orientamento.
Sono percorsi adatti anche agli escursionisti alla prima esperienza in montagna).
AMBIENTE: Montagna
VEGETAZIONE: Naturale
La vetta del Parco Nazionale del Gargano, Monte Calvo (1.065 m.s.l.m.), costituisce la centralità territoriale, sotto l’ aspetto geomorfologico, dei caratteristici fenomeni carsici di superficie (doline e campi solcati) che hanno reso famoso il Promontorio.
La densità territoriale di questi fenomeni raggiunge una presenza di 80 doline per kmq.
Lungo i crinali della montagna si possono osservare variegate colonie vegetazionali erbacee che si sono perfettamente adattate a resistere all’ impetuosità del vento.
L’ assenza, tranne che in alcune zone isolate, di vegetazione arborea permette di spaziare con lo sguardo a 360 gradi lungo tutto il Promontorio ed il sottostante Tavoliere delle Puglie.
Una magnifica visione paesaggistica da conservare nel proprio scrigno emozionale.
In alcuni momenti della giornata è possibile assistere alle spettacolari evoluzioni aeree dei rapaci che hanno eletto il sito a loro zona di caccia.
Monte Calvo,
escursione sulla cima piu’ alta del Gargano.
A 949 mt, Monte Calvo svetta sul Gargano
sino al Molise ed alla Basilicata.
Dalla cima distinte si scorgono
le Tremiti nel mare Adriatico.
TREKKING
“INCANTO DI LUNA:
UNA GEMMA INCASTONATA
IN BIANCHE FALESIE”
BAIA DI VIGNANOTICA – MATTINATA –
Ogni mese si rinnova l’ incanto della vita.
L’ escursione notturna, illuminata da “SORELLA LUNA”, rappresenta l’occasione per scoprire con nuovi occhi la natura più bella della Capitanata. La suggestione che trasmette la luna … Un lieve fruscio … Un battito d’ali … Uno stridio … Un verso … Un suono qualsiasi … Una luce in lontananza … possono far provare nuove sensazioni e nuove emozioni a tutti gli innamorati della vita.
PROGRAMMA :
ore 16,30 / 22,30: trekking “(IN)CANTO DI LUNA“
ore 22,45: partenza per il rientro a casa
BAIA DI VIGNANOTICA
– MATTINATA (FG) –
LUNGHEZZA PERCORSO: 5 km (andata e ritorno)
DIFFICOLTA’: T = Turistico
(Comprende itinerari su stradine, mulattiere e comodi sentieri ben evidenti che non pongono incertezze, difficoltà o problemi di orientamento.
Sono percorsi adatti anche agli escursionisti alla prima esperienza in montagna).
AMBIENTE: Collina
VEGETAZIONE: Naturale
(Pino d’ Aleppo); Coltivi (Ulivo, Carrubo); Macchia Mediterranea
L’itinerario si sviluppa lungo un percorso di circa 2,5 Km ed è molto suggestivo dal punto di vista panoramico.
Dalle alte e bianche falesie che a strapiombo finiscono in mare, volgendo lo sguardo a sud, si osservano Baia dei Mergoli e Baia delle Zagare con i suoi caratteristici faraglioni.
In questo sito la vegetazione è dominata dall’onnipresente Pino d’Aleppo, Rosmarino, Lentisco, Cisto e dalle altre essenze tipiche della zona costiera.
In alcuni tratti, molto spettacolari per il forte declivio verso il mare, la vegetazione forma un peculiare equilibrio tra la Macchia Mediterranea e le coltivazioni di Ulivo e Carrubo.
Dopo tanta bellezza si raggiunge la Baia di Vignanotica, conosciuta anche come la Baia dei Gabbiani, dove in passato nidificava una nutrita colonia di Gabbiani Reali e Comuni.
TREKKING
dall’ “ALTO TAVOLIERE“
al “PIZZOMUNNO“
La consultazione di varie fonti e testimonianze storiche ci hanno indotto a progettare un percorso denominato:
“DALL’ ALTO TAVOLIERE AL PIZZOMUNNO”,
ovverossia un’ipotetica unione territoriale, culturale, storica e religiosa di due realtà apparentemente distanti ma comunque integrate nel Parco Nazionale del Gargano e che in passato hanno ospitato due importanti popoli, i Frentani ed i Dauni.
Il cammino utilizza antiche strade
(la VIA FRENTANA e la VIA LITORANEA)
i tratturi della transumanza
(il TRATTURO REGIO L’AQUILA – FOGGIA )
e le vie della fede
(la VIA FRANCIGENA DEL SUD).
STORIA
Agli inizi del primo millennio a.c. un Popolo Italico di lingua Osca, strettamente affine ai Sanniti, si insediò nel territorio costiero dell’Adriatico centrale compreso tra i fiumi Sangro e Biferno.
In seguito i confini meridionali di questo territorio furono segnati dal fiume Fortore.
Fu in quest’area che si affermò il popolo dei FRENTANI, e la regione assunse la denominazione FRENTANA.
Questo territorio era attraversato da una fondamentale via di comunicazione verso l’Apulia:
la VIA FRENTANA.
I principali centri abitati dislocati presso questa via erano Larinum (LARINO), Epineion (ORTONA), Anxanum (LANCIANO), Histonium (VASTO), Interamna Frentanorum (TERMOLI),
Arx Calela (CASACALENDA).
Ai tempi di Roma il tracciato della via Frentana servì come base per la realizzazione
della VIA LITORANEA,
strada consolare che da Rimini percorreva la costa adriatica centrale.
Roma era collegata a questa importante arteria stradale tramite
la VIA TIBURTINA – VALERIA – CLAUDIA.
La Via Litoranea dopo aver attraversato il territorio dei Frentani si dirigeva verso l’APULIA dove confluiva nella VIA TRAIANA.
La TABULA PEUTINGERIANA ci indica che la Via Litoranea lambiva la collina dove sorgeva SERRACAPRIOLA ed attraversava il Fortore per giungere a TEANUM APULUM, situata sulle colline che sovrastano la riva destra del fiume.
Da questa città proseguiva poi per ERGITIUM (generalmente identificata con la località Brancia, nei pressi dell’attuale fermata di San Marco in Lamis delle Ferrovie del Gargano), e SIPONTUM;
mentre altre strade si dirigevano da Teanum verso Lucera, Arpi e altri antichi abitati della Daunia.
Da Ergitium si poteva raggiungere il Gargano attraverso due strade:
· La prima seguiva un antico sentiero che tagliava trasversalmente i rilievi meridionali del promontorio sino a raggiungere Mattinata.
A partire dall’alto medioevo questo sarà uno dei tragitti più battuti per giungere a Monte Sant’Angelo.
· La seconda imboccava la valle di Stignano risalendo fino a San Marco in Lamis, cittadina sorta vicino l’Abbazia Benedettina di San Giovanni de Lama (oggi Convento di San Matteo).
Dopo aver valicato il Monte Celano si dirigeva a San Giovanni Rotondo e da qui, attraverso il Casale di Sant’Egidio, il Vallone della Fratta e la Valle Carbonara, raggiungeva una ripida mulattiera che si inerpicava verso il Santuario dell’Arcangelo Michele.
La VIA TRAIANA era una variante della VIA APPIA e collegava Beneventum (BENEVENTO) a Brundisium (BRINDISI) attraverso Aecae (TROIA), Herdonia (ORDONA), Canusium (CANOSA DI PUGLIA), Rubi (RUVO DI PUGLIA), Butuntum (BITONTO).
In epoca Longobarda la Via Traiana era parte della VIA FRANCIGENA che univa numerosi centri religiosi Longobardi ed in particolare era percorsa dai pellegrini diretti a MONTE SANT’ANGELO, presso il santuario di San Michele Arcangelo.
All’ epoca delle CROCIATE la via fu percorsa sia da eserciti che da fedeli in viaggio
verso la TERRA SANTA.
Durante il MEDIOEVO era parte integrante del sistema delle grandi vie di pellegrinaggio tanto che i CAVALIERI TEMPLARI e GEROSOLIMITANI lungo il suo percorso edificarono alberghi ed ospizi per i viandanti.
Sono numerosi i racconti di viaggio lasciati dai pellegrini che pervenivano
al Santuario dell’Arcangelo Michele transitando
per la VIA LITORANEA.
La più antica narrazione pervenutaci sembra essere quella di Frà Mariano da Siena che il 21 luglio 1431, di ritorno dalla Terra Santa, giunge a Monte Sant’ Angelo:
“A dì vinti, ci rinfreschamo a Barletta et è una bella città e cittadinesca; e poy cie ne venimo a Manfredonia et vedemo la champana di Manfredonia et è per cierto una grande chosa: sarebbe incredibile a dire la sua grandezza.
Sono da Trani trenta sey miglia. A dì vintiuno fu<m>mo a Sancto Michele di Puglia (Monte Sant’ Angelo, n.d.r.).
Sagliesi una montagna cinque miglia et è una via ripidixima, facta per forza della montagna et parte n’è facta a schaloni et non si può troppo ben chavalcare.
In su’ la tersa fu<m>mo a Sancto Michele Angniolo: veramente è uno luogho di troppa devotione et è un grosso chastello et sono tucti richi.
Dicevomi Messa. Sono da Manfredonia a qui sey miglia.
Riposamoci un pocho et poy venimo a Sancto Johanny (San Giovanni Rotondo, n.d.r.).
Sono dodici miglia da Sancto Angniolo.
A dì vintidue fu<m>mo a Sancto Severino (San Severo, n.d.r.): è uno grosso chastello et bello et richo. Sono vinti miglia.
A dì 23 fu<m>mo a rinfrescarci alla Serra della Chapriuola (Serracapriola, n.d.r.) et qui pigliamo una guida per questo dì perché si truova grandiximi peri//coli e a grandi pericholi siamo venuti poy che smontamo in terra pe’ malandrini e ladronciegli et passi scuriximi.
La sera fu<m>mo a Termine (Termoli, n.d.r.) . Sono trenta miglia,
A dì vintiquattro fu<m>mo al Guasto (Vasto, n.d.r.)…”.
PERCORSO
1) Da SERRACAPRIOLA ad APRICENA
(km.28,00 )
Il percorso inizia a Serracapriola, ridente cittadina dell’Alto Tavoliere che vanta un Castello ed un Borgo Antico di impianto medioevale oltre che il più antico (anno 1536) Convento della Provincia Francescana di Sant’Angelo (in questo Convento, nel 1907, dimorò San Pio da Pietrelcina).
Attraverso il territorio di Serracapriola si raggiunge la località Madonna del Ponte (agro di San Paolo di Civitate) che insiste sul tracciato del Tratturo Regio L’Aquila – Foggia (altrimenti denominato “Tratturo del Re” o “Tratturo Magno“, in quanto vanta il primato di essere il più lungo tratturo, 244 km circa).
In questa località, data la posizione strategica come luogo di sosta a ridosso del fiume Fortore, i pastori si sottoponevano al controllo dell’avvenuto pagamento della “Gabella”; pagamento che fino al 1467 veniva effettuato presso la Dogana di Serracapriola.
Proseguendo lungo il tratturo si attraversa il sito Bizantino di Civitate (edificato ad opera del Catapano Basilio Bojohannes) e Piani di Lauria (sito già abitato nel Neolitico antico).
Il nostro percorso si snoda lungo dolci colline fino a raggiungere Apricena.
2) Da APRICENA al SANTUARIO
MARIA SS di STIGNANO
(km.31,00)
La cittadina di Apricena conosce il suo periodo di maggior splendore sotto la dominazione Sveva.
L’Imperatore Federico II dimorò per lunghi periodi in questa città.
A lui si deve la ristrutturazione e l’ampliamento del preesistente castello, quello che oggi viene chiamato Palazzo Baronale.
Attraverso la località Ingarano il cammino ci conduce presso l’antico insediamento di Castelsaraceno, meglio conosciuto con il nome di Castel Pagano.
Il sito è ubicato alla sommità di un crinale (545 m.s.l.m.) che domina il sottostante Tavoliere delle Puglie ed è a guardia delle sottostanti vie di accesso al Gargano Mistico (la Via Sacra Longobardorum, proveniente da Benevento, e la confluente Via Francesca, proveniente dalla litoranea Adriatica).
La fama di Castel Pagano è legata al periodo della dominazione Sveva, quando nel 1223 l’Imperatore Federico II ripopolò il sito con l’ immissione di Saraceni provenienti dalla Sicilia ottimizzando l’organizzazione sociale e produttiva degli stessi con l’ubicazione strategica della Rocca.
Da qui si riprende il cammino e si raggiunge l’Oasi del Convento di Stignano.
Questo Santuario, di fatto, costituisce la porta settentrionale del Gargano mistico.
Da questo luogo la Via Sacra Longobardorum entra nel vivo con una tappa densa di altissima spiritualità Mariana e Francescana.
Stignano è il luogo da cui il pellegrino incomincia il suo vero cammino penitenziale fatto di sofferenza, ma anche di intensa gioia.
3) Dal SANTUARIO MARIA SS di STIGNANO
a SAN GIOVANNI ROTONDO
(km.23,00)
Si narra che nel 1216 San Francesco d’Assisi nel suo pellegrinaggio verso la Grotta dell’Arcangelo Michele sia passato per la valle di Stignano e che sia rimasto estasiato per l’amenità del luogo, per la sua luce, per la maestosità delle montagne verdi e severe, per la feracità del suolo, il profumo dell’aria, i colori dei fiori.
Dopo Stignano si raggiunge l’altro importante Convento Francescano di San Matteo (uno dei più antichi e rinomati santuari del Gargano) che fu fondato dai Benedettini col nome di San Giovanni de Lama.
L’ edificazione sulle pendici del Monte Celano rispondeva all’esigenza
di accudire i pellegrini che dalla fine del sec. V incessantemente giungevano sul Gargano per dirigersi alla Grotta dell’Arcangelo Michele.
Attraverso il Bosco della Difesa e dopo aver valicato il Monte Celano si giunge a San Giovanni Rotondo, cittadina resa famosa in tutto il mondo grazie alla figura di Padre Pio da Pietrelcina, il frate che con la sua fede ed il suo esempio ha costituito un punto fermo nella storia religiosa e civile del Gargano.
4) Da SAN GIOVANNI ROTONDO
a MONTE SANT’ANGELO
(km.28,00)
San Giovanni Rotondo fu fondata nel 1095 sulle preesistenti rovine di un villaggio del IV secolo a.C.;
in questo borgo era presente un battistero di forma circolare destinato al culto del Dio Giano (IANUM) e che in seguito fu consacrato a San Giovanni Battista.
Il paese è noto in tutto il mondo dato che ospita il complesso conventuale di Santa Maria delle Grazie e l’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, luoghi in cui si avverte ancora la presenza di San Pio da Pietrelcina.
Da San Giovanni Rotondo si riprende il cammino per valicare Monte Calvo (la vetta del Gargano) e Monte Calvello.
Su queste alture si potrà apprezzare il caratteristico fenomeno carsico del promontorio: le Doline.
Il nostro cammino prosegue in un magnifico bosco e dopo aver attraversato la Piscina Principessa ci inoltreremo lungo il Pantano di Sant’Egidio e Valle della Fratta (porzione dell’antica Via Francigena del Sud).
Dopo aver affrontato l’ultima salita su un dolce declivio arriveremo a Monte Sant’Angelo, cittadina meta di antichi e recenti pellegrinaggi alla Grotta dell’Arcangelo Michele.
5) Da MONTE SANT’ANGELO a VIESTE
(km.35,00)
Gargano, tra fede e natura:
“Il cammino dei Pellegrini Micaelici “
Il percorso Micaelico
Monte Sant’Angelo è celebre per il Santuario di San Michele Arcangelo, meta sin dal V secolo di pellegrinaggi.
La storia del culto di S. Michele sul Gargano è stata a noi tramandata
dal Liber de apparitione sancti Michaelis in monte Gargano, chiamato per brevità Apparitio,
redatto tra la fine del sec. VIII e gli inizi del IX.
In esso si parla della consacrazione della basilica fatta personalmente dall’Arcangelo;
si parla anche delle guarigioni operate da S. Michele per mezzo dell’acqua, la Stilla, che veniva raccolta dallo stillicidio della roccia.
Da Monte Sant’Angelo percorreremo il cammino dei Pellegrini di San Michele, interessante percorso dalla doppia valenza: naturalistica e religiosa.
Attraverso Valle Carbonara, Piano Canale, Coppa La Monaca, Sferracavallo, Coppa Fusillo, Foresta Umbra ed il bosco di Vieste si snoda l’ antico tratturo che per secoli è stato utilizzato dai Pellegrini Micaelici e dai pastori.
I primi lo utilizzavano per recarsi a Monte Sant’Angelo per onorare San Michele (8 maggio e 29 settembre), i secondi per raggiungere le periodiche fiere di bestiame.
La storia del ripristino di questo antico sentiero merita di essere raccontata:
“Nel dicembre del 1994 a Vieste, alla presenza di Grazia Francescato,
si tenne una tavola rotonda sul Parco Nazionale del Gargano.
Al termine della manifestazione i Soci della locale sezione WWF decisero di fare una passeggiata nella Foresta Umbra e, tra una chiacchiera e l’ altra, venne raggiunta la zona dell’antico percorso che i Pellegrini Micaelici di Vieste utilizzavano per raggiungere Monte Sant’Angelo.
Grazia Francescato, incuriosita dal fatto, cominciò a chiedere notizie più approfondite ed alla fine del racconto disse: “ Perché voi della Sezione WWF di Vieste non ripristinate questo antico pellegrinaggio di fede Micaelica, tra i secolari boschi del Gargano? “
L’ idea fu subito accolta con molto entusiasmo e grazie all’attivismo di molti Soci del WWF, la notte del 29 settembre 1995, dopo trent’ anni di silenzio, s’udirono nuovamente i tre colpi battuti sulla porta della Cattredale di Vieste, segno inequivocabile dell’ inizio del pellegrinaggio.
L’ evento vide anche la partecipazione di Grazia Francescato, la quale lo immortalò egregiamente nel suo libro “In viaggio con l’Arcangelo“.
BUONA STRADA !
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