Isola San Domino Isole Tremiti
Gargano – Puglia – Italy
Località > San Domino, Isole Tremiti, Gargano.
Poiche’ gli antichi cronisti, parlando delle Isole Tremiti, non facevano una garn distinzione fra un’isola e l’altra, poco sappiamo della storia specifica di San Domino.
Il suo nome deriverebbe da una chiesa, di cui non e’ rimasta alcuna traccia, dedicata a San Domino, vescovo e martire.
Sembra che qui, gia nel IX secolo, si fosse insediata una comunita’ di monaci benedettini prima di passare nella vicina e piu’ sicura Isola di San Nicola.
Confuse e incerte sono pure le notizie riguardanti un certo Pietro Calorio, vissuto nel finire del Quattrocento, la storia del quale si accavalla a quella dell’eremita Bertucci, che, fuggito da Venezia, sarebbe approdato a San Domino dove avrebbe concluso i suoi giorni.
Sul colle dell’ Eremita esistono alcuni ruderi, nei quali la tradizione riconosce quanto rimarrebbe della sua abitazione.
I ritrovamenti di una necropoli dell’Eta’ del Bronzo attestano, comunque, che l’isola fu abitata fin dalla preistoria.
Informazioni sugli itinerari turistici in questa splendida località turistica del Gargano per una vacanza su spiagge immerse nella natura e in un mare cristallino, azzurrissimo e incontaminato.
Con una superfice di 208 ettari e una lunghezza di poco meno di tre chilometri, l’isola di San Domino, la piu’ estesa dell’Arcipelago delle Isole Tremiti, culmina nel Colle dell’Eremita ( m.116).
L’isola, che ha una popolazione di circa 150 abitanti, ospita moderne strutture di ricezione turistica nascoste nel verde, costruite accanto alle case del villaggio rurale sorto nel 1935 come campo di internamento, poi abbandonato e occupato dai contadini.
Dal porticciolo dell’Isola di San Domino, presso la caletta degli Schiavoni, la strada principale sale nella piazzetta del Belvedere, fulcro della vita sociale e notturna di San Domino.
L’isola e’ ammantata di una folta macchia mediterranea formata da cisto, rosmarino, mirto, euforbia arborea, lentisco, cineraria, ma non mancano alberi di alto fusto come lecci, carrubi e soprattutto pini.
La vastita’ della pineta confermerebbe le notizie storiche relative alla dissolutezza dei monaci dell’Isola di San Nicola, che si dice usassero piantare sull’isola di San Domino un albero per ogni peccato commesso.
L’isola e’ quasi completamente occupata da vegetazione spontanea, ma vi sono alcune aree coltivate ad ulivi, viti, mandorli e fichi.
La grande attrazione che quest’isola esercita sui turisti consiste principalmente nella possibilita’ di vivere a diretto contatto con una natura ancora incontaminata.
Ricordiamo, fra l’altro, che sull’isola non e’ consentito l’accesso alle macchine e che le sue strade e i suoi numerosi sentieri possono essere percorsi solo a piedi o in bicicletta.
E’ questo l’unico modo per spostarsi nell’isola.
Per raggiungere le baie piu’ appartate e solitarie, invece, l’ideale e’ muoversi, o prendere a noleggio, un natante o facendosi accompagnare da un barcaiolo per meravigliose e interessanti escursioni via mare.
Esiste pure un’area che pur facendo parte della riserva marina non preclude la possibilita’ di compiere immersioni subacquee e di esercitare la pesca, senza nessuna formalita’.
Per la sola osservazione, invece, sono consentite le immersioni anche in alcune zone particolarmente protette del parco marino, previa richiesta della Capitaneria di porto.
Le numerose insenature, calette, e grotte che si aprono nella sua costa, sono raggiungibili solo parzialmente da terra, mentre il periplo dell’Isola compiuto in barca permette di conoscere ogni piu’ reposto angolo.
Si consiglia a tale proposito di noleggiare un gommone o di salire a bordo di una delle tante imbarcazioni che, specialmente nella stagione estiva, effettuano per i turisti
il servizio spiaggia e il giro delle Isole Tremiti.
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